Il pieno? Me lo paga l’A.N.A.S.
“Certo, è facile: ho la mia Mercedes, lavoro nel cantiere per il rifacimento del manto stradale di una strada chiusa al traffico, nel camioncino che porta il rifornimento per le ruspe c’è carburante a sufficienza, chi vuoi che se ne accorga. Faccio un pieno, tanto se non lo faccio io lo farà qualcun altro, mica sto ammazzando nessuno.”
Quello di cui sopra è quanto ha sicuramente pensato un baldo operaio sul cantiere di rifacimento della strada di raccordo S.S.125 – S.S.554 all’altezza della centrale ENEL, in località Pill’e Matta, Quartucciu.
Ora, io continuo a dire che questi episodi sono assolutamente inaccettabili ma purtroppo ben rappresentativi della società italiana.
Finché in Italia non si cambierà questa mentalità, quest’idea del “tanto se non lo faccio io lo fa qualcun altro”, del “non succede niente per una volta” e così indulgendo e indulgendo ancora, e giustificando in maniera patetica le piccole miserie, ebbene se non ci sarà un cambiamento profondo che porti a una vera coscienza civile del bene collettivo supremo rispetto ai personalismi, non potremo dirci una società civile.
Io continuo a indignarmi, non soccombo al fatalismo!
Metallica docent!
