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Non è con gli insulti e con la sguaiataggine che cambieremo il Paese!

giovedì,28 marzo, 2013

E questo il sig. Grillo dovrebbe tenerlo ben presente, dato che a quanto pare se non insulta non ritiene che la comunicazione del suo messaggio sia efficace.
Tuttavia è bene ricordare che i grandi statisti non hanno mai dovuto alzare la voce per affermare le proprie idee, e questo perché la forza delle idee risiede intrinsecamente nel principio che esse esprimono, non nel volume con il quale tali idee o pensieri vengono espressi.

C’è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, e questa è un’idea il cui momento è ormai giunto.
(Victor Hugo)

Perché un bravo Papa è un bene.

giovedì,14 marzo, 2013

Non si dice niente di nuovo quando si afferma che stiamo vivendo un periodo in cui incertezza e crisi -nel senso primordiale della parola: trasformazione- stanno facendo perdere i riferimenti ai quali tutti, cattolici, laici, atei si era abituati.
Si ha l’impressione che la società nella quale viviamo sia smarrita, confusa, alla ricerca di una via maestra per poter finalmente riprendere il cammino verso il progresso, nella costruzione di un futuro per le prossime generazioni che tenga finalmente conto di bisogni, aspettative e legittimi sogni che sono il cuore, la spinta propulsiva per l’essere umano.
Ecco quindi che l’elezione di un pontefice dal volto umano, le cui sembianze e prime dichiarazioni ricordano Giovanni XXIII, il “papa buono”, assume un significato importante, profondo.
Non già un teologo, dedito ad altissimi pensieri sulla Chiesa e sulla religione, addentro i complessi -e per molti versi oscuri e impenetrabili- meccanismi della Curia romana, espressione di un sistema ecclesiale “lontano” dalla quotidianità; bensì un papa da “trincea”, un uomo che ha vissuto la povertà, il disagio dei meno fortunati, la miseria della popolazione.
Ritengo che l’elezione di Papa Francesco sia stata una mossa molto azzeccata: dopo gli scandali, le pressioni, i dossier, le coperture, che hanno fatto allontanare i fedeli dalla Chiesa, l’espressione umana di un volto sereno, semplice, immediato, è il sistema per invertire la tendenza.
Il Papa si riavvicina ai fedeli, li richiama con la sua semplicità, e i fedeli risponderanno riavvicinandosi a lui, e lo seguiranno nel percorso di fede.
E da qui il punto: in una società in cui i cattolici -che sono una larga maggioranza- ritrovano finalmente la speranza, sarà una società migliore, nella quale anche i laici potranno riscoprire valori universali come il dovere, la solidarietà, l’onestà, l’impegno sociale, tanto per citarne alcuni.
come dico sempre, da buon ateo guardo con speranza civile l’elezione del nuovo pontefice, auspicandomi che anche grazie a lui il futuro che verrà sia un po’ meglio del presente.

Pisapia? Un uomo onesto, un sindaco perfetto per Milano.

giovedì,12 maggio, 2011


Ancora una volta l’onestà intellettuale, o meglio la disonestà intellettuale, che tanta sentimento negativo suscita nel sottoscritto.
La signora Letizia Brichetto Moratti, autodefinendosi una “moderata”, in evidente difficoltà argomentativa, sferra astutamente l’attacco a al buon Giuliano Pisapia negli ultimi 20 secondi del faccia a faccia su SKY, affermando il falso, e cioè che è stato condannato dalla Procura di Milano per un reato, ben sapendo che egli non potrà replicare.
Ora, nel metodo: è una gran vigliaccata sferrare un attacco al proprio rivale sapendo che egli non potrà ribadire se non in un secondo momento e comunque fuori dal climax della sfida elettorale in diretta. E’ come se un pugile, nel ring, sferrasse un pugno appena suonato il gong. Il che certamente di tutti si può dire tranne che di una persona moderata; ma questo è in piena linea con il comportamento dei berluscones.
Nel merito: le affermazioni della Moratti sono false: Pisapia è stato infatti assolto con formula piena nei tre gradi di giudizio per le accuse che a lui erano state mosse. Non solo, è stato anche in carcere da innocente, subendo quindi un’ingiustizia ancora più grave (e qui si torna sull’argomento della responsabilità civile dei giudici, che probabilmente sarà oggetto di un altro post).
La considerazione che ne scaturisce è, a parte l’ignobile gesto in sè della Moratti, che se non usano altri argomenti per cercare di vincere le elezioni a Milano, vuol dire che la compagine dei berluscones è davvero in difficoltà.
Sanno benissimo che a Milano mai come oggi il ballottaggio, e addirittura la sconfitta, sono più che un’ipotesi, bensì una concreta possibilità, e quindi utilizzano -come già in passato, vedi caso Fini-Montecarlo, Boffo etc etc- l’arma del discredito personale.
Ma non gli può andare sempre bene, spero almeno non questa volta!

Sono onesto, sono prescritto.

mercoledì,23 marzo, 2011

Dura lex, sed lex!
Il senso di quanto è stato approvato in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, in seduta del 22 Marzo è il seguente:
siccome non sono mai stato condannato, posso commettere reatucoli, tanto con i tempi lunghi della giustizia e con avvocati bravi e furbi il reato cade in prescrizione.
Il relatore on. Paniz (PDL) dice che tale norma non si applicherà ai processi in corso, e in particolare non si applica ai processi del Pres. del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ma allora la domanda d’obbligo è: ma se non si applica ai processi del premier, perché tanta foga e velocità nell’approvare un norma comunque secondaria all’interno del complesso capitolo della riforma della giustizia, quando ci sarebbero invece una miriade di tematiche su cui discutere e proporre e approvare leggi specifiche (vedi economia, lavoro, impresa, immigrazione, aiuti alle famiglie)?
Lascio al lettore la risposta, io ce l’ho già.
Per la verità mi sono anche preso la briga di andare a leggere il resoconto della Commissione e posso assicurare che è molto complessa, perché fa riferimento a una serie di discussioni precedenti.
Comunque, per chi volesse approfondire, ecco il link:
testo Integrale seduta 22 Marzo Commissione Giustizia

Auguri!

Gheddafi…buh!

venerdì,18 marzo, 2011

e vedrai come ripone la coda tra le gambe!

Piccolo excursus storico:

Era l’aprile del 1986: dopo essersi vantato più o meno pubblicamente di esser stato mandante dell’attentato di Lockerbie, il sedicente colonnello si sentì recapitare sopra il suo quartier generale non fiori, ma opere di bene sotto forma di simpatiche bombe sganciate dai bombardieri strategici partiti da una portaerei USA nel Mediterraneo.

Allora se la cavò per il rotto della cuffia.

Stessa cosa sta avvenendo ora, ma dubito fortemente che i francesi saranno meno precisi.

‘ta pecau!